LA LEGGENDA DEL DESERTO
Elisabetta Giannini
Carolina De Lillo Magiulo e i piccoli Bashir, Najat, Safia e Yunis
Elena Grillone
Martina Zerpelloni
Mario Avallone
Ernesta D'Agostino
Camilla De Boni
Moh Ali Liazid Hamdi
Nina Jotti
Mohamed Saleh Mohamed Moulud
Sinossi
La Leggenda del Deserto nasce dal ritrovamento della regista di un filmino di famiglia che ritrae sua sorella Carolina all’età di 8 anni in viaggio nei campi profughi dei Saharawi. Le sorelle tornano nei campi saharawi dopo 25 anni, e attraverso il loro sguardo prende vita il racconto di un popolo diviso tra il desiderio di tornare a casa e quello di fare del deserto la propria patria.
Note di regia
Cos’è una “casa”? Sono ormai 50 anni che i saharawi vivono nel deserto algerino e attendono di tornare nella loro terra, dalla quale furono cacciati con violenza dal Marocco. Era stato loro promesso un referendum per autodeterminarsi che non è mai stato attuato, e col passare degli anni la speranza di tornare a casa si fa sempre più fioca. L’idea per questo documentario nasce da un viaggio che mia sorella Carolina ha intrapreso circa 30 anni fa, all’età di 8 anni, nei campi profughi saharawi. Dopo aver visto con Carolina i filmati girati allora da mia madre, ci siamo chieste: qual è la situazione attuale dei saharawi e che fine hanno fatto i bambini che Carolina aveva conosciuto? Abbiamo quindi deciso di tornare nel Sahara occidentale e girare un documentario intrecciando i materiali di allora con le riprese di oggi seguendo di nuovo Carolina, diventata architetta, che fotograferà con il suo sguardo i cambiamenti avvenuti in quasi 30 anni. Il mio occhio invece sarà la telecamera, con la quale pedinerò mia sorella dando vita a una narrazione emotiva e consapevole in cui si alterneranno passato e presente senza risparmiare riflessioni critiche sul nostro stile di vita occidentale. In parallelo al nostro viaggio, racconteremo un altro percorso: quello dei bambini saharawi a Napoli, che – come accadde a Carolina nel deserto – si confrontano per la prima volta con un mondo sconosciuto. Li seguiremo nel loro stupore, nella meraviglia e nello spaesamento, fino al momento in cui poseranno gli occhi sul mare per la prima volta. Abbiamo preso contatto con due dei bambini saharawi di allora, ormai adulti, e con loro cercheremo di capire se i giovani pensano valga la pena continuare a lottare per tornare in una “casa” in cui non hanno mai messo piede, viva solo tramite i ricordi dei loro nonni o genitori. Oppure è meglio dimenticare e rendere “casa” il campo profughi nel quale hanno vissuto per mezzo secolo?


